Sono degli insetti piccolissimi, le zanzare, ma estremamente prolifici e tremendamente fastidiosi. Per quanto questi aspetti giustifichino l’odio che si attirano da parte del genere umano, non sarebbero da soli sufficienti a giustificare l’interesse che numerosi studiosi rivolgono alla loro attività e gli studi portati avanti per conoscerne meglio il comportamento e limitarne la diffusione. A stimolare la scienza è l’appurata pericolosità delle zanzare, vettori biologici di numerosi virus e malattie infettive che in molti casi possono anche rivelarsi letali. Gli aspetti tecnici di questi studi sono spesso rivolti anche all’ambizione di sviluppare metodi di prevenzione più ecosostenibili e che siano alternativi ai pesticidi, in sostanza proprio ciò che facciamo noi con il nostro dispositivo per la lotta alle zanzare.

Differenze di comportamento delle zanzare

Non è dunque un segreto che la prevenzione contro le zanzare sia necessaria ed urgente, ma bisogna anche avere ben chiaro verso quali di esse e persino in quali momenti della giornata. In un recente studio pubblicato su Current Biology, una rivista scientifica online e open access, è stato evidenziato che specie diverse di zanzare si comportano in maniera differente nei confronti della luce, a seconda del loro tipo di attività che può essere prevalentemente diurna o notturna. Si ipotizza infatti, sulla base dell’esperienza, che tutte le specie di zanzare siano attratte dalla luce ultravioletta, ma lo studio ha scoperto invece che le zanzare più attive durante il giorno sono attratte dalla luce in generale a prescindere dalla sua lunghezza d’onda: è stato portato l’esempio della Aedes aegypti, che trasmette la febbre gialla, dimostrando che non ha preferenze in termini luminosi. Una zanzara altrettanto pericolosa e fastidiosa come la Anopheles colussi invece ha delle abitudini di caccia più notturne, ed è un vettore della malaria: essa evita le lunghezze d’onda più brevi e di conseguenza non è attratta dalla luce blu e dagli ultravioletti.
Anche lo studio di queste preferenze “luminose”, dunque, si rivela determinante quando l’obiettivo è mantenere il più possibile lontane le zanzare dai nostri spazi vitali.